Guido di Montezemolo scrisse alla moglie Anna: "[…] ieri sono partito alle ore 6 per Articoli con Carena e tornato alla sera alle 22 […] avevo pensato di rinunziare alla gita a Sorrento, ma Poma ci va volentieri[…] e quindi avrebbero deciso di partire il giorno 8 o 9 del corrente mese […]. Ci fermeremo facilmente solo 15 giorni. Da una parte è bene che ci vada, perché non avendo mai visto quei pressi, è bene che mi renda conto quali risorse pittoriche esso ha per me […]" ( Roma, 4 marzo 1920); "[…] A Sorrento andremo domani mattina […]. Tornerò a Roma il 26 con Poma, mi porto da fare solo degli studi di colore senza pensare per ora a dei quadri […]." ( Roma, 9 marzo 1920); "[…] il mare e la scogliera mi interessano moltissimo. Non avere però paura che non ritorni il 25 a Roma, poiché anche prima avrò impiastrato tutte le assicelle che mi sono portato […]" (Piano di Sorrento, 12 marzo 1920). Alessandro Poma si trasferì, dalla fine degli anni '30, tra le montagne di Courmayeur e solo nel 1949 tornò per un breve periodo dalle parti di Piano di Sorrento, forse impossibilitato a tornare a Villa Maresca, dopo che i rapporti erano stati interrotti da così tanti anni. Si fece accompagnare da alcuni famigliari, e soggiornò a Capri, dove già si era recato alcune volte prima della guerra. Affittò una casa a Marina Piccola, vicino al mare, a quel tempo ancora piuttosto isolata. Dalla sua finestra si potevano ammirare i faraglioni. |
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