Lo stato attuale degli studi su Alessandro Poma non consente di stabilire l'epoca e le circostanze in cui si avvicinò alla fotografia. Mi sembra in ogni caso non inopportuno ricordare che fotografo esimio ed originale fu anche Giulio Aristide Sartorio, suo maestro e sodale in arte. Sartorio ha un ruolo preciso nella storia della fotografia, una passione - ma direi, come nel caso del nostro Poma, una vera e propria arte - che aveva mutuato dal conte Giuseppe Primoli il "re dell'istantanea" come ricorda Piero Becchetti (1). Nell'archivio degli eredi Sartorio si custodisce un importante nucleo, anch'esso in gran parte inedito, di stampe fotografiche e lastre originali che enucleano un ulteriore aspetto della eccezionale personalità del maestro romano. E, al pari di Sartorio, la fotografia rappresenta per Poma non solo un colto hobby, ma piuttosto il prezioso tramite tra natura e pittura, la possibilità di integrare e commentare la visione retinica, elemento di complice riflessione e, a tratti, propedeutico alla nascita dell'opera pittorica. 1) Becchetti, P. "La fotografia in Italia dalle origini al 1915", Roma 1983, p. 343. |
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